Test doratura su pittura ad olio

Allora, ci siamo! 🙂

La settimana scorsa ho fatto questo piccolo test di doratura su pittura ad olio. Non trovando più la tavoletta gessata, ho ripiegato su una teletta con gesso acrilico dove avevo fatto delle prove di colore con 2 medium differenti lo scorso Gennaio, quindi il colore sarebbe dovuto essere più che asciutto, dico sarebbe perché ho avuto una sorpresina con uno dei colori su cui ho applicato la foglietta, ma ne parlerò alla fine. Premetto che l’unica volta che ho usato la doratura su un dipinto ad olio, oltre ad essere stato parecchi anni fa, si trattava di un dipinto fatto 6 anni prima e che quindi aveva avuto tutto il tempo di asciugare non dandomi assolutamente problemi.

Ma ora veniamo al dunque. Se volessi dorare le zone di un quadro in modo casuale, ad esempio su un dipinto astratto, potrei semplicemente appoggiare la foglia, tagliata o strappata nella forma che voglio, sul colore in fase di asciugatore e così verrebbe inclusa direttamente nella pittura che, ricordiamolo, in questo modo impiegherà anche un po’ più tempo ad asciugare. Ma nel tuo caso, dove devi eseguire un disegno preciso, avere le zone adiacenti ad esso non perfettamente asciutte, comporterebbe l’incollaggio della foglia anche laddove non dovrebbe perciò, il requisito più importante è che il tuo lavoro sia perfettamente asciutto prima della doratura. Se hai una pennellata liscia e non troppo corposa non avrai bisogno nemmeno di una carteggiatura preventiva che però dovrai fare se vedi delle asperità che pensi possano disturbare. Nella mia teletta non vedrai un bel fondo perché non ho carteggiato bene la superficie, ma basta almeno per darti un’idea, ho cercato anche di farti vedere cosa succede se non si procede con molta accuratezza.

Se acquisti una boccetta di missione, ti consiglio di non agitarla come di solito facciamo con i vasetti di colore per far tornare a galla il pigmento che si è depositato sul fondo. Capovolgila dolcemente qualche volta e poi, una volta aperta, con uno bastoncino che non lasci sporcizie (io uso gli stecchini per gli spiedini o il manico di un pennello), la giri un po’ per amalgamarla, l’importante è che non si formino bolle. P1590412-2-missione-olio Questa è la missione all’olio e avrai bisogno di pennelli morbidi per stenderla. Non è necessario immergere il pennello nella missione, basta un po’ più della punta, scarichi l’eccesso sul bordo del recipiente dove hai messo il liquido e poi la passi sulle zone tirandola benissimo, più lo strato è spesso e più tempo impiegherà a diventare attiva e ad asciugare, lasciando sotto la foglia uno strato gommoso che la renderà fragile per parecchio tempo.

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Spero si vedano bene qui le zone lucide dove l’ho passata. La missione all’olio una volta stesa, diventa appiccicaticcia dopo qualche ora ed è così pronta per accogliere la foglia d’oro restando attiva anche per parecchie ore dopo. Però considera che è molto suscettibile all’umidità, e in questo caso impiegherà più ore per attivarsi, ed anche al caldo che, di contro, anticiperà i tempi. Io di solito, se la mia missione si attiva in 3 ore e rimane tale per altre 36, metto la foglia 5-6 ore dopo per essere sicura che sia diventata collosa. Ad esempio, la settimana scorsa quando ho fatto questa era piovuto tutto il giorno ed era freddo, l’ho stesa verso mezzogiorno ed ho applicato la foglia la sera verso le otto. E mi raccomando, non farti venire la curiosità di andarci a mettere le dita sopra per sentire se appiccica, faresti disastri!

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Qui ti ho messo l’occorrente per la doratura, la foglia decalco l’avevo solo di oro vero così vedi anche la differenza di grandezza rispetto all’orone che è molto più grande. La foglia falsa la puoi anche maneggiare con le mani e ti puoi aiutare con le forbici se devi tagliarla di diverse misure. Ricorda di avere le mani pulite e non sudate perché, oltre a fartela appiccicare alle dita, te la ossiderebbe. Magari passati pochissimo borotalco sulle mani se non ti senti sicuro.

Con una spatola ti puoi aiutare a sollevare la foglia che poggerai sopra un cartoncino per trasportarla sulla zona da dorare ed avere più agevolezza nel posarla. Con il cotone e il pennello morbido ti puoi aiutare nel farla aderire bene al supporto eliminando le pieghette che inevitabilmente si formeranno se usi la foglia libera, con la decalco il problema non sussiste. Fai attenzione a non sporcare nessuno di questi oggetti (soprattutto la peluria del cotone) o le tue mani con la missione altrimenti il lavoro sarebbe compromesso.

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Se usi la decalco (vale sia per l’oro vero che per quello falso), ti basterà appoggiarla sopra la zona e premere leggermente sopra con un batuffolo di cotone assicurandoti di farla aderire nelle zone giuste senza andare a premere su zone dove la missione resta scoperta. Se riesci a vederla, nella mia foto c’è una piccola lineetta rossa a destra del batuffolo, lì la foglietta si è strappata perché nel pressarla l’ho spostata di qua e di là. Se ti succede, per rimediare ti basta riappoggiare sopra un altro pezzetto di foglia con lo stesso procedimento di prima.

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La foglia libera invece la puoi mettere a mano, ma devi stare attento a non spiegazzarla, oppure ti aiuti come vedi in foto cercando di farla aderire in modo uniforme e sbordando qualche millimetro rispetto al perimetro della zona da dorare. Se sei superbravo puoi usare una foglia intera e poggiarla dove serve, ma sarebbe meglio tagliarne dei piccoli pezzi (non metto tutte le foto qui sennò sarebbero troppe) e porli l’uno accanto all’altro facendoli sovrapporre qualche millimetro in modo da non lasciare porzioni di missione scoperte e evitare che a fine lavoro si noti molto la giuntura. Ti puoi sempre aiutare col batuffolo di cotone o con un pennello morbido, meglio se a punta tonda, facendo aderire la foglia delicatamente, senza sfregare troppo o rischieresti di strapparla o di creare delle zone opache difficili da togliere. Se rimane qualche buco o qualche strappo, rimetti sopra un pezzetto come suggerito prima.

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Quando la missione sarà abbastanza asciutta (io l’ho fatto la mattina dopo), togli l’oro in eccesso con un pennello morbido e per dare un po’ più di lucidatura passi il batuffolo di cotone, ma devi aspettare che la missione sia davvero asciutta quindi, come nel mio caso, dopo le 36 ore.

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In questa foto si notano zone non uniformi, più opache e lì, come ti dicevo prima, ho sfregato troppo col batuffolo. Per correggere ho ripetuto tutto il procedimento dall’inizio, ripassando la missione e ridorando che comunque è un procedimento che faccio tutte le volte perché un solo strato di oro resta sempre poco consistente e trasparente, lo metto sempre doppio e dalla foto sotto puoi vedere la differenza dopo il secondo strato.

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Ho fatto una prova anche con la porporina e le vernici dorate per farti vedere la differenza, da qui puoi vedere meglio la resa.

Finita la doratura e trascorse le ore necessarie alla completa asciugatura della missione, per proteggere la foglia non ho passato la gommalacca, ma della vernice da ritocco spray poi, volendo, ci si può tranquillamente dipingere sopra se hai bisogno di fare dei ritocchi.

Ti dicevo di un piccolo inconveniente e lo puoi vedere nella foto che mostra la seconda stesura dell’oro. Sul decoro in alto a sinistra con base di colore nero, la foglia è rimasta attaccata anche dove non avevo passato la missione. Quel nero era un Mussini, contenente quindi della dammar, i medium che avevo usato per prova contenevano anch’essi una resina e nonostante fosse asciutto da mesi, la foglia si è attaccata ugualmente dove non doveva anche perché io ho riattivato il tutto carteggiando. Perciò fai attenzione anche al tipo di colori ed al medium che usi. Se ti capita, l’oro in eccesso lo rimuovi con dello scotch carta o, se è proprio tenace, devi ricorrere a qualcosa tipo bisturi.

In ultimo, se vuoi decorare alcune zone, ad esempio nelle aureole, si può ricorrere a diversi modi. Potresti semplicemente giocare sulla possibilità della foglia di diventare opaca se strofinata troppo all’inizio come ho detto prima, alterandola magari a zone lucide, oppure creando delle trame o decori aiutandoti con strumenti semplici come questi sotto.

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Da sinistra a destra: ho 3 diverse punte per incidere la superficie da dorare creando qualsiasi tipo di disegno, un punzone di quelli che puoi trovare in ferramenta e dei “punzoni” auto-costruiti con dei chiodi da tappezziere e dei piccoli oggettini di finto metallo che ho trovato in un negozio che vende accessori per fare bigiotteria, ma non so come si chiamino. Poi in basso ci sono quella specie di bulini a punta sferica con cui puoi premere leggermente sulla tavola prima o dopo la doratura lasciando la forma tonda. Gli ultimi 2 in basso col manico rosa li puoi trovare nelle profumerie o in qualsiasi negozio che venda prodotti per la decorazione delle unghie e sono economicissimi rispetto agli altri 2 oltre ad avere le punte molto piccole. Poi ho anche una penna a sfera che non scrive più e che di solito uso per fare delle righe come puoi vedere in questa foto.

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Sopra puoi vedere in alto le righe fatte con le punte e i cerchietti coi bulini a punta tonda sul gesso bianco prima di dorare, ed in quest’altra alcuni decori usando i punzoni battuti col martello sulla superficie una volta stesa la foglia.

P1590612-2-punzonatura2

Non fare caso a tutte le ammaccature e gli sfregi che vedi, ho recuperato una vecchia tavoletta dove avevo provato i punzoni, in una doratura decente, non dovrebbero comparire. 😀

Ora puoi scegliere se fare il decoro prima di dorare o dopo. Se lo fai prima, devi acquisire una certa esperienza nella doratura perché poi potrebbe essere difficile controllare la foglia negli incavi. Se lo fai dopo, per prima cosa non devi usare le punte che incidono, ma solo quelle tonde tipo la penna a sfera o le altre pressando sempre con moderazione senza strappare la foglia. Stessa cosa vale se usi i punzoni col martello.

Queste cose io le ho sempre fatte su tavole preparate a gesso e colla di coniglio e qualche volta sul gesso acrilico, non so come si possa comportare l’imprimitura ad olio, non vorrei screpolasse troppo se usi i punzoni col martello. Se fossi in te, farei una piccola tavoletta di prova, sia per l’applicazione della foglia (avendo colorato con l’olio sotto) che per decorare a quel modo. Non so se sia consigliabile dorare se l’olio non è perfettamente asciutto sopratutto se il dipinto sarà collocato in una teca e perdipiù se sarà sottoposto a sbalzi di temperatura più sostenuti visto che resterà in esterno. Io sarei più propensa a fare come hanno suggerito Alba o Walter e provando quel tipo di doratura su un altro pezzo però, se proprio vuoi farla lì, male che vada, avrai fatto esperienza!

Ho dimenticato alcune cose a cui avevo pensato ieri sera, come mi tornano in mente te le aggiungo, spero di essere stata chiara e se hai qualche dubbio chiedi pure.

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2 pensieri su “Test doratura su pittura ad olio

  1. Zephi, I had no idea you were into gilding! I’ve done a little in my somewhat checquered past, but never so elaborately as this … I fear that my Italian (even with Google’s help) is not enough to master this.
    But I’m glad you’re here!

    • Hiiiiiii!!
      I’m trying to add pictures to this old post (actually I just needed something to test WP), but I have to solve the problem with all the files stored in my media folder first. It was because of that my account has been closed, I didn’t know the files I imported to try WP were still there, I thought they were delete together all the articles I removed.
      Anyway I have to thank you again for the alert on my account! 🙂
      About gilding, it’s something I used to do almost daily in the past and I think I forgot too many things along the years after stopped my practice.
      Thanks for the visit, see you soon!

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